È stata un’emozione incredibile poter partecipare questa mattina alle celebrazioni ufficiali in occasione del centenario del disastro della Diga del Gleno.
Un percorso commemorativo, che come fece l’acqua in quella drammatica mattina del 1 dicembre 1923, ci ha portato a Bueggio, Dezzo di Scalve e Corna di Darfo per ricordare le 356 vittime ufficiali (a cui si aggiungo i numerosi dispersi, per un totale stimato vicino ai 500).
È stata una grande tragedia.
Ma oggi il ricordo non era scontato.
Ci sono tante tragedie “dimenticate”, mentre oggi la Val di Scalve, insieme ai comuni di Angolo Terme e Darfo Boario Terme, hanno “imposto” a tutti noi il ricordo di questo tragico evento. E lo hanno fatto nel modo migliore possibile: con il silenzio, il rispetto e la memoria.
Memoria della nostra gente che è nostro compito trasformare in storia nazionale. Non solo di Bergamo o di Brescia, ma di tutta l’Italia.
Più le radici sono profonde e meno possibilità hanno di gelarsi. Il Comitato per il centenario, che ringrazio sentitamente, ha fatto proprio questo: allungato le radici nella direzione delle giovani generazioni scalvine e non solo. Grazie!
Un ringraziamento anche a Scalve Mountain per aver illuminato in modo eccellente la Diga del Gleno, come simbolo visivo di questa tragedia.
1 dicembre 1923 - 1 dicembre 2023.
100 anni dopo il disastro della Diga del Gleno.